Considerazioni sul Bonus Psicologo

Recentemente si è parlato molto di un aiuto da parte del Governo per fronteggiare le conseguenze della Pandemia: il Bonus Psicologo, inserito  dalla legge di conversione del decreto Milleproroghe, pubblicata in Gazzetta Ufficiale del 28 febbraio.

Entrato in vigore il 1° marzo occoreranno comunque circa 30 giorni di tempo per la pubblicazione del decreto attuativo, che stabilirà modalità di presentazione della domanda, il calcolo dell’importo e requisiti di chi potrà accedere al fondo da 10 milioni di euro stanziato dal 2022, al quale si affiancano ulteriori 10 milioni previsti per potenziare i servizi di salute mentale,  da parte del Ministero della Salute e del MEF.

È però già in circolo una prima bozza ove risaltano alcuni dettagli contenuti nel testo dell’articolo 1-quater della legge n. 15/2022, che al comma 3 definisce chi potrà accedere al bonus psicologo del valore massimo di 600 euro: i contribuenti con ISEE non superiore a 50.000 euro, in quanto l’ISEE sarà rilevante per determinare l’importo effettivamente spettante a ciascuno.

Sappiamo tutti quanto il periodo che stiamo attraversando sia in evoluzione e abbia visto l’aumento di situazioni patologiche come  depressione, ansia, stress e fragilità psicologica, causate dalla pandemia e dalla crisi socio-economica che ha addirittura portato al suicidio diversi lavoratori: questo è dunque un primo, esile, piccolo, non sicuramente ultimo, tentativo di porre l’attenzione su questi temi così dirompenti.

Il contributo infatti risulta essere una semplice agevolazione per l’ingresso in percorsi di sostegno psicologico presso privati iscritti all’ordine degli Psicologi che attualmente non hanno i mezzi economici per poter lavorare su se stessi: un lavoro duro che può portare grandi benefici a breve e lungo termine.

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